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5 giu 2013

Scelte alimentari... scelte ambientali!


Ciò che scegliamo di mangiare comporta inevitabilmente  un impatto ambientale. Ogni elemento interagisce con l'ambiente e può avere degli effetti negativi o positivi sulle risorse naturali , sul clima e sugli organismi animali e vegetali.

La maggior parte degli studi scientifici si è concentrata sull'impatto ambientale di 3 diete principali:



wupasta e verdure


  1.  ALIMENTAZIONE ONNIVORA
  2. ALIMENTAZIONE VEGETARIANA che esclude direttamente gli animali ma include i loro sottoprodotti (uova, formaggio ecc.)
  3. ALIMENTAZIONE VEGANA che esclude ogni prodotto animale e di derivazione animale

Nell'analisi vengono considerate tutte le fasi del processo di produzione e consumo del cibo ( che sono : produzione, raccolto, conservazione, immagazzinamento, trasporto, lavorazione, confezionamento, commercio, distribuzione, preparazione , composizione, consumo e smaltimento dei materiali di scarto)
I risultati hanno evidenziato i vantaggi ambientali delle diete vegetariane/vegane. Vantaggi che ritroviamo su diversi fronti : ENERGIA, RISORSE NATURALI, INQUINAMENTO.





Il consumo di energia


Nella coltivazione di frutta e verdura occorre energia per spostare macchinari agricoli, irrigare i campi, arricchire i terreni di nutrimento (come i concimi) e per raccogliere i prodotti dalla terra.

orto
Per allevare animali serve, oltre all'energia per riscaldare o raffreddare e illuminare i capannoni in cui vivono , il cibo per farli crescere : vengono generalmente utilizzati alimenti vegetali appositamente coltivati per nutrire gli animali come mais e frumento.

mucche





Ma l'aumento del consumo di carne sia nei paesi occidentali che in quelli emergenti (Cina e India) dovuto anche alla continua crescita della popolazione mondiale, ha reso necessario l'uso di mangimi altamente nutritivi per poter allevare una quantità maggiore di animali e in modo più veloce. 

Ma questo ha comportato un eccessivo spreco di proteine e dell'energia contenuta nei vegetali: PER OTTENERE 50 KG DI PROTEINE ANIMALI DA UN MANZO OCCORRE, INFATTI, AVERLO NUTRITO CON BEN 790 KG DI PROTEINE VEGETALI! 

Inoltre per ogni caloria di carne bovina disponibile per il nostro organismo servono 78 calorie di combustibile fossile, per ogni caloria di latte ne servono 36, e per ogni caloria che si ricava dalla soia sono necessarie solo 2 calorie di combustibile fossile, un rapporto di 39:1 a sfavore della carne.




l'impoverimento delle risorse naturali


Anche per quanto riguarda il consumo di terra e di acqua, i cibi animali sono molto più "dispendiosi" di quelli vegetali e quindi hanno un impatto ambientale molto maggiore. I ricercatori hanno scoperto che per produrre proteine dalla carne serve più' TERRA che per produrre proteine vegetali, da 6 a 17 volte tanto. La necessità di allargare i campi da pascolo ha portato a ricorrenti DEFORESTAZIONI soprattutto della regione amazzonica.

deforestazione
Secondo la FAO, «il settore dell'allevamento rappresenta, a livello mondiale, il maggiore fattore d'uso antropogenico delle terre»: direttamente e indirettamente, la moderna zootecnia complessivamente utilizza il 30% dell'intera superficie terrestre non ricoperta dai ghiacci e il 70% di tutte le terre agricole. Per lo più le terre vengono usate per il pascolo degli animali: quasi il 29% della superficie degli Stati Uniti, oltre il 40% del territorio della Cina (più di 4 milioni di chilometri quadrati) e più del 50% della regione orientale del continente africano, sono occupati da pascoli.

 La produttività dei prati a pascolo è molto variabile: un ettaro di prateria molto ricca può sostenere un manzo per un anno, ma possono essere necessari anche 20 ettari se si tratta di prateria marginale. Un altro importante fattore d'uso delle terre è la produzione di mangime: il 33% delle terre arabili del pianeta è usato a tale scopo.

Inoltre, la produzione di proteine animali richiede circa 26 volte più' ACQUA rispetto alla produzione di proteine vegetali su terreni non irrigati.
              acqua
Gli allevamenti consumano una quantità d'acqua maggiore di quella necessaria per coltivare soia, cereali, o verdure per il consumo diretto umano.
                                       PERCHè?
All'acqua impiegata nelle coltivazioni, che avvengono in gran parte su terre irrigate, dobbiamo sommare  l'acqua necessaria ad abbeverare gli animali (una vacca da latte beve 200 litri di acqua al giorno, un bovino 50 litri, un maiale 20 litri), l'acqua per pulire le stalle e quella per i processi di lavorazione della carne.






Troppi scarti che inquinano


L’utilizzo di quantità eccessive di prodotti chimici, soprattutto in agricoltura, è fonte di inquinamento per il suolo, l'acqua e per il cibo stesso che l’uomo mangia.
Le sostanze chimiche vengono utilizzate in particolare nella monocoltura, un sistema inefficiente che deve essere alimentato in modo artificiale dall’uomo introducendo:
  • fertilizzanti, per arricchire il terreno di sostanze nutritive;
  • insetticidi, che uccidono gli insetti nocivi per le colture;
  • erbicidi, per eliminare le piante infestanti che ostacolano la crescita della coltivazione.

Un tempo, per fertilizzare il terreno, il contadino utilizzava il concime raccolto dalla stalla.inquinamento trasporti
Oggi, le grosse imprese zootecniche allevano animali ma non coltivano la terra e, in ogni caso, hanno così tanti capi di bestiame che i campi circostanti lo stabilimento non basterebbero per accogliere tutte le loro deiezioni che devono essere smaltite come rifiuti pericolosi, per non inquinare i suoli e le acque, provocando un fenomeno detto eutrofizzazione, che colpisce molti dei nostri laghi e delle zone costiere.

Anche insetticidi, erbicidi e farmaci, dispersi sulle coltivazioni e somministrati agli animali possono passare nell'ambiente e, attraverso i suoli e le acque, risalire la catena trofica e arrivare agli alimenti di cui si ciba l'uomo, come le verdure o il pesce.


carne-da-macello


Oltre a ciò, va considerato tutto quel materiale di scarto che deriva dai processi di lavorazione e confezionamento degli alimenti, come gli imballaggi di plastica, di alluminio, di carta.
Per non parlare delle EMISSIONI DI GAS SERRA , della DEGRADAZIONE DEL SUOLO dovuta ai pascoli, della PERDITA DELLA BIODIVERSITÀ e dell'INQUINAMENTO IDRICO derivante dalla zootecnica intensiva.


Dai numerosi studi scientifici effettuati sulle diverse diete alimentari risulta evidente che lo stile di alimentazione moderno, basato su un ampio consumo di prodotti di origine animale, è quello che produce il maggior impatto sulla salute individuale e su quella del pianeta, mentre un'alimentazione basata su prodotti vegetali e di origine biologica ha il minor impatto sull’ambiente e anche è la più salutare per l’organismo umano.



Be Vegan

maiali




Per approfondire, le fonti sono:

http://www.eat-ing.net/attach/ciboeambiente.pdf


http://it.wikipedia.org/wiki/Impatto_ambientale_dell'industria_dei_cibi_animali


http://www.riflessioni.it/salute_alimentazione_naturale/alimentazione-sviluppo-sostenibile.htm


http://www.esserevegetariani.it/i-segreti-della-deforestazione.html

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